Pensiero numero ottantasette

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Federal Reserve. Rialzo tassi d’interesse: borse in rialzo

Il tasso zero, a differenza di quanto si possa pensare, sembrerebbe non essere una condizione ottimale a creare ricchezza.
Perché la spintarella a dover coprire degli interessi con lo sforzo degli operatori di borsa, e non solo di loro, dovrebbe essere quello che fa la differenza per l’economia di un paese.
Molto probabilmente sarà difficile perdere l’abitudine al piattume degli anni passati. Soprattutto per quelli che nel piattume, nella stagnazione hanno creato la propria ricchezza.
Una ricchezza che, se vuole sopravvivere, dovrà mettersi su piazza e reggere lo stress di una contrattazione, o più di una.
E finita l’era dello stare fermi? Più che altro sembra essere finita l’era del non movimento, più che dello stare immobili ma allo stesso tempo circolare per vie particolari.

Pensiero numero ottantacinque

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Debito pubblico record: più di 2200 miliardi di euro

La cosa strana è che, al mondo, esiste un paese con un deficit altissimo, più alto di quello italiano. Ma non per questo non è una potenza mondiale. Si tratta del Giappone.
In quel paese la percentuale di deficit è sopra diverse centinaia di unità. E nonostante questo vivono la propria economia come qualsiasi altro paese con meno deficit.
In Italia ci si lamenta tanto dei difetti dell’economia. Se magari ci fosse più informazione su altre realtà con più problemi di quella italiana, gli italiani avrebbero magari più possibilità di fare un lavoro migliore. Perché conoscerebbero cose che altri paesi più ‘inguaiati’ mettono in pratica per scongiurare un tracollo economico.
Il principio è uno solo: di necessità, virtù.

Pensiero numero settantasette

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Rapporto Censis: l’Italia di Renzi in continua attesa di cambiamento

La foto scelta per la notizia di oggi è abbastanza azzeccata vista la tendenza a rinchiudersi soli soletti nel proprio cellulare. Per il resto sarebbe stata necessaria una immagine dove si simboleggiasse l’acronimo inglese “Nimby” “Not in my back yard”. Che vuol dire non nel mio giardino.
Se ci siamo ridotti in questo modo, la colpa deve essere o di qualcuno o di qualcosa. O magari di tutti e due insieme.
Però più di parlare del problema, bisognerebbe stipulare una soluzione. Ci vorrebbe un segno che permetterebbe alla gente di togliersi il vecchio cappotto impolverato degli anni passati e provare ad indossare il piumino della modernità.
La parola egoismo risuona poderosa nel sunto che La Stampa fa del rapporto Censis. E insieme a lei la solitudine si fa sentire.
Magari il segno sarebbe che l’intero paese si sviluppa in avanti senza sentirsi risuonare titoli e meriti del passato. Come chi sta scrivendo questo articolo, conscio del fatto che domani è un altro giorno con cui riempire queste pagine di nuove idee, non si ferma al giorno precedente, anche se con un buon risultato.
Ogni giorno ha una opportunità da poter catturare. L’importante è non chiudersi in se stessi.

Pensiero numero settantasei

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Indagine Bankitalia: si è fermato il calo dei redditi

Molto probabilmente il sentore della statistica e quello della realtà stanno provando un brusco scollamento. Perché, anche se i consumi saranno più alti quest’anno, la povertà è ancora un grande spauracchio.
Forse lo spendere così elevato a Natale 2015 sarà semplicemente uno sfogo momentaneo. Prima del ricadere nel vortice dei sacrifici e dei caffè negati al bar e altrove.
Forse si è cercato di mettere evidenza il fattore più positivo con lo scopo di mettere in moto una spirale virtuosa, in cui potessero cascare i più repressi nello spendere.

Pensiero numero settantacinque

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Quanto costa un Pos per pagamenti carta ai negozianti

Chissà perché c’è tutta questa foga nell’andare a caccia dell’evasore. Soprattutto obbligando i commercianti a dotarsi di una macchinetta che fa si smerciare i propri prodotti, ma richiede tempo e pazienza per ottenere i soldi corrispettivi.
Non si può non sapere che per avere i soldi sborsati sul pos bisogna aspettare e poi aspettare. Con pazienza. Quando magari la pazienza i fornitori non ce l’hanno e il commerciante al dettaglio deve saldare qualcuno, se non l’affitto.
Tutti sanno come mai i soldi sono sempre più a nero. Tutti sanno, perfino chi ci governa, che la gente aggira le regole perché le regole non tutelano. Ma mangiano fino all’osso chi ha come precetto essere regolare.
Se non si mangiasse più del dovuto la parte sana e si offrissero più cose, più servizi, con le tasse pagate, magari un evasore di più sarebbe spinto a pagare il dovuto. E non si affiderebbe al contante per le proprie transazioni più del consentito.

Pensiero numero cinquantasette

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Ex Abate scoperto con soldi non suoi

Non si può negare che i soldi non siano una cosa importante. Se in questo momento si stanno componendo queste righe è perché c’è la corrente nel computer, pagata con i soldi, e l’ADSL, pagato con i soldi, permette una diffusione su Internet. Oltre giustamente ad esserci un pagamento per avere un sito internet e delle conoscenze di utilizzo della macchina computer, pagate anch’esse.
Quello che non si capisce è come mai un prelato, che dovrebbe vivere la sua missione come qualcosa che prescinde l’essere terreno e caduco della materia, abbia fatto tutto questo che, è bene sottolinearlo, è ancora una accusa.
Non si riesce a comprendere cosa ci faccia un prete con così tanti soldi. Non sarebbe meglio metterli a disposizione di scopi più legati al suo essere un sacerdote, piuttosto che legati al suo essere un privato cittadino?

Pensiero numero cinquantatre

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La dichiarazione del venerdì

La domanda che sorge abbondantemente spontanea è se il Papa avrebbe potuto fare diversamente. Il polverone gigantesco scatenato dai due libri incriminati è stato un poco un mettersi sull’attenti rispetto all’opinione pubblica. Che si aspetta della coerenza tra un Papa che porta la croce di argento per risparmiare e una schiera di cardinali che sembrerebbe facciano diversamente. E qui non c’entrano gli scandali sessuali: qui è gestione monetaria.
Il fatto poi che non si capisca quale dei due ha la maggioranza nella rilevanza dell’attenzione pubblica è altro affare. Qui bisognerebbe mettere un punto fermo e dare alla gente, ai fedeli che non cercano del grillismo ma della regolarità, la chiarezza di quello che succede a quella moneta che mettono nel cestino o quel bollettino che pagano alla posta.
Niente di più, niente di meno.
Basterà l’intervista di Papa Francesco a mettere il famoso punto fermo?

Pensiero numero cinquantuno

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Intervista a Gianluigi Nuzzi

A sentire l’intervista, viene agli occhi un uomo che è assediato. Un soggetto solo al comando che di comando ne ha molto poco. Non si può che non essere d’accordo con Nuzzi nel dire che Papa Francesco ha appena iniziato e che per cambiare le cose ci vuole tempo. Ma la gente comune, quella che assedia Piazza S.Pietro ogni mercoledì e ogni domenica per vedere quel Papa, avrà voglia di dare quel tempo ai cardinali se non a lui?

Pensiero numero quarantatre

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Il lavoro diventa “agile”
Lavorare da casa è un indubbio vantaggio per chi magari ha dei figli o dei genitori a cui badare. Si toglierebbe alla categoria delle badanti tanto lavoro e tanto guadagno. Ma in fondo le cose si trasformano e se una azienda, tolti gli scarti che non si vogliono di torno, si accontenta di un lavorare fatto di prodotti internettiani perché no?
Basta che il lavorare agile non diventi l’anticamera per tutte quelle persone che sono sgradite all’ambiente di lavoro e di cui ci si vuole sbarazzare…