La solitudine è una brutta bestia. E come tutte le bestie accompagna il padrone che l’addomestica.
Ci sono persone che riescono ad addomesticare fino in fondo. E da li in poi è tutta salita…
Ce ne sono altre che lo fanno fino ad un certo punto. E purtroppo devono soffrire di tanto in tanto…
Alla fine, e sono molti più di quanti si immaginano, ci sono quelli che di addomesticare o non ne hanno voglia o non ci riescono. E qui sono c**zi amari.
Largo poi a psicologi e psichiatri, che mangiano non in senso negativo su questo prato ben rigoglioso. E’ un bene che esistano questi soggetti, queste figure professionali. Perché altrimenti vagherebbero per il mondo tanti soggetti che farebbero danni piccoli o grandi a seconda del grado di malattia. Non soltanto verso gli altri, ma soprattutto verso se stessi: la prima ricchezza di una persona.
Può essere una aggravante che l’ambiente in cui vivi sia ostile alla fraternizzazione con i propri simili. Per alcuni è il motore che li spinge a fare sempre meglio. A cercare di cambiare le regole perché un mondo di persone unicamente capaci di farsi i c**zi propri non può esistere. Deve esistere qualcosa di condiviso che non sia solo unito dal conto in banca di alcune persone.
Per altri porta il più classico e più tradizionale conformismo.
solitudine
Pensiero numero centonove
C’è tanta gente che spera in un raggio di sole.
E sono tutte persone che viaggiano da un capo del mare all’altro.
Sono forse il prezzo dell’orgoglio? Si paga il fatto di sentirsi il miglior modo di governare il tempo e lo spazio e la civiltà?
In fondo non c’è della cattiveria. C’è una speranza. E la volontà di dare un modo migliore di vivere la propria vita in mezzo agli altri, oltre che un mondo migliore…
Magari hanno ragione quelli che dicono che tutte queste genti non c’entrano nulla con loro.
Magari ci si approfitta di una way of life e di pensiero della persona in quanto singolo. Insomma: ci si marcia…
E poi se ci si mette che si viene praticamente lasciati soli ad affrontare il problema, non si può negare che il cittadino comune non si sente tutelato, sicuro.
Si può dimenticare che la delinquenza è il primo approdo per la sopravvivenza per tanti uomini e donne che sono spinti da un sogno, una speranza?
E come canta una cantante:
cielo se mi senti almeno tu,
lascia che sia un angolo di blu
Pensiero del 29 dicembre 2015
Si arriva al momento del bilancio annuale.
Si pesano le cose sul piatto della bilancia e si cerca di capire cosa va buttato via e cosa va tenuto.
Molte cose faranno la fine del detto: San Silvestro, roba vecchia defenestro.
Tante altre verranno messe da parte come il vino imbottigliato, che matura col passare del tempo.
Per il resto si metterà ordine e si darà nuova luce a cose che ne avevano di vecchia. E viceversa.
Solamente una cosa, per chi passerà il suo capodanno da solo davanti alla televisione: c’è tanta gente con tante primavere addosso che vorrebbe tanto scambiare due chiacchiere, o semplicemente essere ascoltata di tutto punto. Non ci si dimentichi di chi ha voglia di un semplice saluto o solo di un sorriso.
Almeno a Natale o a Capodanno…
Pensiero numero settantasette
Rapporto Censis: l’Italia di Renzi in continua attesa di cambiamento
La foto scelta per la notizia di oggi è abbastanza azzeccata vista la tendenza a rinchiudersi soli soletti nel proprio cellulare. Per il resto sarebbe stata necessaria una immagine dove si simboleggiasse l’acronimo inglese “Nimby” “Not in my back yard”. Che vuol dire non nel mio giardino.
Se ci siamo ridotti in questo modo, la colpa deve essere o di qualcuno o di qualcosa. O magari di tutti e due insieme.
Però più di parlare del problema, bisognerebbe stipulare una soluzione. Ci vorrebbe un segno che permetterebbe alla gente di togliersi il vecchio cappotto impolverato degli anni passati e provare ad indossare il piumino della modernità.
La parola egoismo risuona poderosa nel sunto che La Stampa fa del rapporto Censis. E insieme a lei la solitudine si fa sentire.
Magari il segno sarebbe che l’intero paese si sviluppa in avanti senza sentirsi risuonare titoli e meriti del passato. Come chi sta scrivendo questo articolo, conscio del fatto che domani è un altro giorno con cui riempire queste pagine di nuove idee, non si ferma al giorno precedente, anche se con un buon risultato.
Ogni giorno ha una opportunità da poter catturare. L’importante è non chiudersi in se stessi.