Pensiero numero centoquarantasette

L’uomo solo al comando fa come il numero novanta nella tombola: la paura più assoluta.
Alle volte chi ti sta di fronte e di norma può essere una rogna come la propria moglie o i propri genitori non è fino in fondo un problema a cui ovviare con una esclusione.
Non si è completi nella vita quando si è soli dall’alba al tramonto.
Non si può fare un buon servizio a se stessi e al proprio avvenire, senza togliere la gente che ti gira intorno, se si esclude il dissenso e la discussione.
Sono il sale della vita…

Pensiero numero centosei

Non è un bel momento per il mondo dei migranti.
Adesso c’è gente che li odia, tutti loro.
E l’odio nasce dal fatto di essere gente che vuole una patria, anche se solo uno spicchietto di essa, che già appartiene ad altre persone. Le quali si vedono derubare il proprio posto al sole.
Hanno forzato una barriera di confine?
Si può dire di essere fortunati. Poteva capitare anche di peggio, che rompere una barriera di confine.
Ma però la barriera è rotta. E da adesso le cose saranno certamente diverse.
E’ finita la passività. E’ finito il rispetto delle regole.
Adesso basta, devono aver detto tra di loro.
Nessuno vuole morire, né in un campo profughi né altrove.
Ma per vivere, se necessario, il martirio non è una prospettiva da cancellare.
Essere il simbolo di una libertà conquistata: chi si fa avanti?
Certamente pochi. Quasi nessuno. Perché tutti hanno famiglia.
E poi già un bambino, sul mare, ha fatto il giro dei teleschermi…